LA RIABILITAZIONE PSICONUTRIZIONALE

Il Reparto segue un programma di tipo riabilitativo che prevede un trattamento multidisciplinare condotto da varie figure professionali, (medico, psicologo, dietista, capo sala, psicomotricista, infermieri) focalizzato sia sugli aspetti psicologici che nutrizionali attraverso un modello chiamato dolce perché non prevede l'uso di metodi aggressivi come flebo, sondino naso-gastrico o nutrizione parenterale ed ha la durata di due mesi di ricovero e tre di Day-Hospital. L'obiettivo è di dare al paziente un vero controllo sull'alimentazione per arrivare ad una condizione psicofisica idonea da permettere di usufruire efficacemente delle psicoterapie e così trovare nuove e più salutari soluzioni di vita.
Il trattamento si sviluppa in quattro fasi:
Fase motivazionale
Fase di ricovero o di affidamento
Fase del day hospital
Fase ambulatoriale domiciliare
Le attività terapeutiche si differenziano e si succedono nelle varie fasi del trattamento anche sulla base delle necessità e delle condizioni psico-fisiche del singolo paziente nei vari momenti del programma. Sono previste comunque psicoterapie di gruppo, sedute di terapia corporea e fitness; sedute di gruppo psicoeducazionale ed educazione sessuale. Nella seconda parte del programma, alcune attività terapeutiche vengono modificate per dar luogo a gruppi di rieducazione alimentare e di autocontrollo più speficatamente indirizzati alle gestione autonoma, successiva alla degenza.
Il reparto è dotato di un proprio sistema ambulatoriale di accettazione e controllo successivo.
Durante il programma e dopo, sono previsti incontri, a frequenza quindicinale, con i familiari dei pazienti.

DI COSA SI TRATTA

Per obesità si intende un aumento patologico del peso e dei pannicoli adiposi. Chiaramente per poter parlare di peso superiore o inferiore al "peso ideale" è necessario specificare a cosa si riferiscono questi parametri. Probabilmente dopo l'introduzione degli "Indici di Massa Corporea" (Body Mass Index - BMI) è divenuto più facile classificare l'obesità adulta rispetto a quella infantile. L'IMC mette in relazione il peso in chilogrammi e l'altezza in metri al quadrato.

CHE COSA SI RISCHIA

Alterazioni del metabolismo
Ipertensione arteriosa
Diabete mellito
Disturbi cardiovascolari
Disturbi alle vie respiratorie
Disturbi osteoarticolari (infiammazioni delle ossa)
Stasi venosa
Ipercolesterolemia
Ipertrigliceridemia
Tumori
Mortalità prematura
Infertilità
Dismenorrea
Disturbi sessuali (riduzione della libido, impotenza)
Disturbi del sonno

IL GRASSO NON E’ UGUALE PER TUTTI

Il grasso non si deposita su tutti con la stessa concentrazione né tanto meno sugli stessi punti del corpo. Molto dipende dal sesso e dalla tipologia della persona: se é del biotipo androide, le zone più soggette ad “ingrassare” sono quelle dalla vita in su (mento, collo, dorso, pancia); il biotipo ginoide tende invece ad accumulare l’adipe su fianchi, gambe, glutei.

QUANDO DEFINIRSI OBESI

L’obesità é in aumento tanto da essere considerata un problema di matrice sociale. La percentuale degli obesi é davvero elevata: il 30% degli uomini ed il 40% delle donne, senza contare il numero sempre più crescente di bambini e ragazzi sopraffatti (a causa della sedentarietà ma anche di scorrette abitudini alimentari) dai chili di troppo. Ma qual é la sottile linea che separa il soggetto “grasso” da quello “obeso”? Anche in questo caso é questione di percentuale: se l’eccesso ponderale supera del 10%-20% il peso ideale significa che siamo di fronte ad obesità, un quadro clinico dalle molteplici sfaccettature. L’obesità viene classificata in tre categorie distinte: piccola obesità, media obesità e grande obesità (quando l’eccesso ponderale é superiore al 70% del peso ideale). E’ importante prevenire in tempo l’accumulo eccessivo del grasso responsabile di molte disfunzioni. Una lipoaspirazione può servire in questo caso a riequilibrare l’indice di massa corporea.