Il controllo del peso e le diete
Obesità e sottopeso, mali sociali?
È un "paradosso alimentare" che si ripropone su scala mondiale: mentre nel Sud del mondo si
lotta per salvare i bambini dalla malnutrizione, nel Nord si mangia troppo, si mangia male e si
ingrassa troppo, tanto che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’obesità è "uno dei
maggiori problemi di salute pubblica dei nostri tempi", addirittura "una nuova epidemia
mondiale". Il problema della sovralimentazione è in costante crescita, al punto che oggi nel
mondo il numero di persone in sovrappeso e obese uguaglia quello delle persone sottopeso.
Cattiva alimentazione e obesità sono un portato dell’Occidente e, man mano che le abitudini
alimentari occidentali viaggiano dai paesi ricchi a quelli poveri, aumenta la proporzione di obesi
in questi ultimi, con una differenza sostanziale: mentre nei paesi industrializzati le fasce più a
rischio di sovrappeso e obesità sono quelle più sfavorite, in quelli non industrializzati, nei quali
ricchezza e prestigio significano anche abbondanza di cibo, le fasce più esposte a questa
patologia sono quelle economicamente privilegiate
Il controllo del peso e le diete
Nell’adozione di comportamenti salutari, quali ad esempio il controllo del peso corporeo, sono
le donne più degli uomini a mostrare attenzione per il proprio peso. Il 61,9% delle donne
controlla il peso almeno una volta al mese contro il 46,4% degli uomini. Sono prevalentemente
giovani o adulte (soprattutto fino ai 40 anni) le donne che si controllano con maggior
frequenza, specie se in condizioni di sovrappeso, percentuale che scende nel caso di donne
obese.
Tra le persone obese adulte solo il 18% (ed il 13% di quelle in sovrappeso) segue un regime
dietetico particolare, contro l'11% della popolazione adulta in generale; nel 65% dei casi per gli obesi (e nel 56% per le persone in sovrappeso) si tratta di una dieta di tipo ipocalorico.
Esame obiettivo della patologia nutrizionale
Anamnesi nutrizionale
La raccolta dell'anamnesi nutrizionale deve includere le notizie sul cibo assunto nell'arco delle 24 ore e un questionario sulla frequenza dei pasti, che ponga domande circa i cibi o le categorie di cibo più frequentemente assunti. Informazioni più dettagliate si possono ottenere da un diario alimentare, in cui il paziente registra cosa ha mangiato in un periodo di 3 giorni, o una dieta pesata a libitum, in cui il cibo viene scelto dal paziente e pesato ogni giorno per 3-7 giorni. L'ultimo metodo è il più accurato ed è di solito riservato alle ricerche cliniche.
VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE
L'alimentazione influenza la pratica clinica in tutte le branche della medicina ed è importante in tutte le fasi della vita. La nutrizione clinica è l'applicazione dei principi della scienza della nutrizione e della pratica medica alla diagnosi, alla terapia e alla prevenzione delle malattie dell'uomo causate dalla carenza, dall'eccesso o dagli squilibri metabolici delle sostanze nutritive.
La malnutrizione e gli altri stati carenziali, come il marasma, il kwashiorkor, la xeroftalmia e il rachitismo, sono le principali cause di morbilità e mortalità, non solo nei paesi in via di sviluppo, ma anche nei paesi industrializzati in condizioni di privazione. La malnutrizione si verifica nella dipendenza da alcol e droghe, nelle malattie prolungate di varia eziologia e come complicanza di alcune procedure mediche e chirurgiche.
L'alimentazione è compromessa in molte malattie sistemiche, a volte con gravi effetti collaterali sullo stato di salute. Quindi, molti centri medici hanno creato dei gruppi di supporto nutrizionale in cui collaborano medici, chirurghi, infermieri, dietisti, farmacisti e tecnici di laboratorio. Questi gruppi identificano i pazienti che necessitano di un supporto nutrizionale, determinano il loro stato nutrizionale, raccomandano una dieta terapeutica e si occupano del follow-up a lungo termine. Se non si può mantenere un apporto nutritivo adeguato per via orale, è necessario somministrare una nutrizione enterale o parenterale a seconda dei casi.
I fattori nutrizionali possono avere un ruolo nello sviluppo di diverse malattie croniche degenerative, come il cancro, l'ipertensione e la malattia coronarica. Diete speciali sono importanti nel trattamento di molte malattie metaboliche ereditarie, come la galattosemia e la fenilchetonuria.
La valutazione dello stato nutrizionale deve essere parte di ogni valutazione generale dello stato di salute e comprende la raccolta anamnestica, l'esame obiettivo e selezionati esami di laboratorio. Problemi pertinenti possono essere rappresentati dal tasso di crescita e di sviluppo nei lattanti e nei bambini, dalla composizione dell'organismo nei bambini e negli adulti o dall'evidenza di specifiche carenze o eccessi delle sostanze nutritive essenziali in ogni paziente.
LA RIABILITAZIONE PSICONUTRIZIONALE
Il trattamento si sviluppa in quattro fasi:
Fase motivazionale
Fase di ricovero o di affidamento
Fase del day hospital
Fase ambulatoriale domiciliare
Le attività terapeutiche si differenziano e si succedono nelle varie fasi del trattamento anche sulla base delle necessità e delle condizioni psico-fisiche del singolo paziente nei vari momenti del programma. Sono previste comunque psicoterapie di gruppo, sedute di terapia corporea e fitness; sedute di gruppo psicoeducazionale ed educazione sessuale. Nella seconda parte del programma, alcune attività terapeutiche vengono modificate per dar luogo a gruppi di rieducazione alimentare e di autocontrollo più speficatamente indirizzati alle gestione autonoma, successiva alla degenza.
Il reparto è dotato di un proprio sistema ambulatoriale di accettazione e controllo successivo.
Durante il programma e dopo, sono previsti incontri, a frequenza quindicinale, con i familiari dei pazienti.
DI COSA SI TRATTA
CHE COSA SI RISCHIA
Ipertensione arteriosa
Diabete mellito
Disturbi cardiovascolari
Disturbi alle vie respiratorie
Disturbi osteoarticolari (infiammazioni delle ossa)
Stasi venosa
Ipercolesterolemia
Ipertrigliceridemia
Tumori
Mortalità prematura
Infertilità
Dismenorrea
Disturbi sessuali (riduzione della libido, impotenza)
Disturbi del sonno
IL GRASSO NON E’ UGUALE PER TUTTI
QUANDO DEFINIRSI OBESI
L’obesità é in aumento tanto da essere considerata un problema di matrice sociale. La percentuale degli obesi é davvero elevata: il 30% degli uomini ed il 40% delle donne, senza contare il numero sempre più crescente di bambini e ragazzi sopraffatti (a causa della sedentarietà ma anche di scorrette abitudini alimentari) dai chili di troppo. Ma qual é la sottile linea che separa il soggetto “grasso” da quello “obeso”? Anche in questo caso é questione di percentuale: se l’eccesso ponderale supera del 10%-20% il peso ideale significa che siamo di fronte ad obesità, un quadro clinico dalle molteplici sfaccettature. L’obesità viene classificata in tre categorie distinte: piccola obesità, media obesità e grande obesità (quando l’eccesso ponderale é superiore al 70% del peso ideale). E’ importante prevenire in tempo l’accumulo eccessivo del grasso responsabile di molte disfunzioni. Una lipoaspirazione può servire in questo caso a riequilibrare l’indice di massa corporea.